La dipendenza è un comportamento che a breve termine porta sollievo e sensazioni positive ma che a lungo termine diventa distruttivo. Esempi di dipendenze sono: Dipendenze sa sostanze e alcool, dipendenze sessuali, dipendenze affettive, dipendenza da gioco d'azzardo, dipendenza da tv, videogames, internet, social, dipendenza da shopping, dipendenza da fumo. impariamo a fare il surf Quando usiamo la tecnica dell’urge surfing chiediamo al paziente di “fare surf sull’onda”, ovvero cavalcare il proprio impulso, finché non si esaurisce. Bisogna semplicemente osservare l’impulso a mettere in atto un comportamento mentre cresce di intensità, imparare a tollerarlo, in uno stato di rilassamento. Col tempo il paziente verrà addestrato a osservare il “movimento” dell’impulso che va e viene, proprio come un’onda. Mentre osserva, l’impulso perderà la sua forza e il mare si calmerà.
La dipendenza può essere considerata un comportamento compulsivo, mantenuto dalle sue proprietà difensive. Ad esempio una persona attraversa una situazione di malessere e poi si rende conto che il comportamento dipendente riduce il malessere momentaneamente, o viene appresso da genitori che utilizzano dipendenze per alleviare il proprio stress (apprendimento da modelli familiari).
Le Dipendenze Affettive hanno molto in comune con le altre dipendenze: il comportamento dipendente consiste nel pensare in modo irrazionalmente positivo, e quindi idealizzato, a una persona. La dipendenza affettiva è mantenuta a causa della sensazione positiva di essersi sentiti bene con qualcuno. La dipendenza è mantenuta perché l'alternativa sarebbe sentire delle sensazioni disturbanti.
Una tecnica che può essere d'aiuto per resistere da mettere in atto i comportamenti di dipendenza è l' urge surfing.
La tecnica dell’urge surfing (letteralmente “fare surf sullo stimolo“) è basata sull’osservazione che ogni impulso è, per sua natura, limitato nel tempo, sebbene le persone in quel momento non ne siano consapevoli. L’intensità dell’impulso tende a ridursi gradualmente per poi scomparire. Ogni spinta all’azione (per esempio, abbuffarsi o fumare una sigaretta), se non viene soddisfatta, raggiunge un picco di intensità, per poi calare, fino sparire. Dobbiamo quindi immaginare una parabola, un’onda, che sale, raggiunge il punto più alto, e poi inizia a decrescere. Ogni tentativo di combattere contro questi impulsi finisce per alimentarli e intensificarli.
In un primo momento, questa tecnica viene applicata ad impulsi deboli e poco pericolosi. Con la pratica, verrà applicata ad impulsi più intensi, diventando uno strumento nella “cassetta degli attrezzi” del paziente.